domenica 28 dicembre 2014

Animae dimidium meae

Ho messo uno smalto rosso che nemmeno mi piace.
Ho ascoltato la stessa canzone per cinque volte.
Ho fumato sporgendomi dalla finestra del bagno con la pioggia che mi sbatteva in faccia per il vento.
Ho desiderato ardentemente scappare via.
Ho chiuso gli occhi ed eri lì, che sorridevi seduto sulla solita sedia, che mi dicevi parole a cui io non prestavo attenzione. E il tempo si è fermato. Il caffè ha smesso di salire, la gente ha smesso di parlare, le macchine di correre e il vento di soffiare. 
E questo tempo ci apparteneva, e quante cose avremmo potuto fare e invece siamo rimasti immobili, tu seduto sulla sedia a guardare la televisione ed io, dietro di te, a fantasticare fissando il soffitto. La dolcezza del tempo che stavamo perdendo mentre ti stavi allontanando, ma non lo potevo sapere e tu non lo potevi sapere, perché queste cose non si possono e non si devono sapere. 
Ho freddo, apro gli occhi e sei sparito, butto la sigaretta via. 
Buonanotte, anche se non puoi sentirmi, anche se non puoi saperlo. 

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