giovedì 25 dicembre 2014

Frammenti.

Da qualche giorno a questa parte, su facebook stanno tutti postando il resoconto del proprio 2014, con foto e ringraziamenti vari. 
Spinta dalla curiosità, ho voluto farlo anch'io, ma due fotografie non possono descrivere l'anno che ho passato e le lacrime e i sorrisi che ho perso. 
Mi sono chiesta il perché di tante cose, il perché della morte, dell'attesa, del tempo. 
Per la prima volta ho visto che mia nonna invecchiava, che mia madre ha preso peso, che mia zia ha delle borse spaventose sotto gli occhi. 
Ho scoperto quanto puó essere fallace il tempo, il sapore delle lacrime, guardare il sole dopo una notte insonne in macchina. 
Ho scoperto che nulla mi è dato per scontato, che il sacrificio è pazienza, ma non sempre è ripagato.
Ho imparato a voler bene, ad odiare. 
Ho capito cosa vuol dire sentirsi soli in mezzo alla gente, di come non mi abbia mai capita nessuno. 
Ho scoperto che mi piace il nero, il gorgonzola, i film noir e le canzoni francesi, il colore grigio del fumo, le poesie di Montale, Michelangelo e Roma. 
Ho scoperto di avere ancora tanto da imparare e da soffrire. 
E passerà un altro anno come passerà questa notte e le altre a venire. 
Ed io, come ogni notte, sognerò di essere altrove, lontano, dove il respiro, nel silenzio, non fa rumore. 

2 commenti:

  1. Come hai ben detto tu bella bimba non sempre il sacrificio è ricompensato. Di solito dovrebbe esser così,speriamo che sia così.. ma non sempre le nostre aspettative sono accolte.
    Abbiamo una vita intera e pensi che non soffriremo? Pff. Avvoja! Dobbiamo metterlo in conto,anche se non vorremmo eh. Quindi non ci tocca che "rassegnarci",volerci bene e..trarre tutto positivamente.


    Con tanto affetto ♡

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    1. È anche vero, però, che non tutti i dolori si somigliano e purtroppo alcuni non li porta via nemmeno il tempo.
      Spero solo che il nuovo inizio mi dia meno pesi sul cuore, una tregua.
      Ti abbraccio. <3

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